TERAPIA E SPECIALIZZAZIONI

La psicoterapia è etimologicamente la cura dell’anima. Comprende tutte le tecniche realizzate con strumenti psicologici, come il colloquio e la relazione da Essere a Essere, il cui fine è facilitare un cambiamento consapevole di meccanismi alla base del disagio e delle sensazioni di sofferenza. Esistono molti orientamenti teorici ed indirizzi metodologici in psicoterapia. Le ricerche hanno verificato che alcuni fattori sono centrali per l’efficacia del trattamento: fondamentale è la relazione che si instaura tra terapeuta e paziente, la focalizzazione degli obiettivi, l’evitamento della dipendenza e una reale connessione con la mente subconscia del paziente o mente-cuore. Per questa ragioni la Dott.ssa Bresciano è in continua formazione e ricerca, considera l’incontro con ogni persona un dono reciproco.

L’approccio psicoterapeutico psicoanalitico è stato dalla Dott.ssa Bresciano integrato e arricchito con la psicoterapia contemplativa Core Process Psychotherapy in cui è centrale la relazione da Essere a Essere, con il Training Autogeno Bionomico di Schultz, con la Mindfulness, il Kum Nye, l’utilizzo di Voce e Suono e con la terapia EMDR.

Psicoterapia Contemplativa – CORE PROCESS PSYCOTHERAPY

 

La maggior parte delle persone giunge in psicoterapia a partire dal riconoscimento della propria sofferenza. Di solito c’è una presa di coscienza del fatto che qualcosa non è completamente soddisfacente e del bisogno di guida e di aiuto. A partire da qui può iniziare un vero viaggio di guarigione in cui terapeuta e paziente sono compagni. Il terapeuta facilita uno spostamento dall’identificazione con il sé condizionato a un radicamento più profondo nell’essere e a un’esperienza più diretta di inter-essere. È un viaggio di rinnovamento e di riconnessione alla Sorgente.

Il punto di partenza è quello della presenza e dell’essere. L’intenzione primaria del terapeuta è quella di stabilirsi nel proprio orientamento all’essere e alla Sorgente, di entrare in questo stato di presenza e di orientarsi al cliente da questo terreno fertile.

 La psicoterapia contemplativa Core Process è una forma di psicoterapia basata sulla mindfulness (consapevolezza) e trae origine dalla psicologia buddista: il processo della persona che si rivolge al terapeuta è possibile grazie alla creazione di un “campo” di contenimento spirituale e di un “campo” di contenimento relazionale. Questo richiede una ri-connessione con quelle qualità del cuore che sono definite Brahma Vihara. Si tratta di qualità ordinarie, fanno parte della natura umana e sono: l’amorevole gentilezza (uno stato di interconnessione a cuore aperto), la compassione (il conoscere lo stato di un altro attraverso l’interconnessione e l’essere mossi dall’interesse ad alleviare la sofferenza; la diretta sensazione che “la tua sofferenza è anche la mia”), la gioia compartecipe (gioia in relazione alla gioia dell’altro), l’equanimità (apertura, spaziosità, calma e chiarezza),. La ri- connessione con queste qualità facilità l’orientamento naturale verso la salute intrinseca di ogni persona, verso la sua sanità splendente.

Training autogeno bionomico gocce d’acqua

Quando l’acqua raggiunge l’acqua, non si tratta di un incontro, ma di un’unificazione.

                                                       Svami Prajanapada

IL training autogeno è una tecnica della psicoterapia bionomica – autogena, è stato ideato da Shultz (1932).

Attraverso l’allenamento alla concentrazione passiva e all’accettazione passiva permette la realizzazione di uno stato di coscienza chiamato stato autogeno.

Lo stato autogeno è caratterizzato dall’autoregolazione autogena delle funzioni affettive e neurovegetative di base e dall’espansione progressiva del campo di coscienza che consente un cambiamento evolutivo conforme al piano di vita della persona.

AUTOGENO fa riferimento ad autos e genos: genos significa che si genera autonomamente, autos che avviene spontaneamente, in modo autonomo e indipendente dalla volontà del soggetto.

Il rispetto dell’autogenia è requisito fondamentale della terapia autogena.

Il concetto di bionomia origina da BIO vita e NOMOS norma, fa riferimento ai principi elementari che regolano il funzionamento vitale di ogni organismo (biologia, fisiologia, psicologia).

La psicoterapia bionomico autogena è una psicoterapia analitica, immaginativa, simbolica e del corpo. Nel percorso della psicoterapia autogena   emergono immagini simbolo dette engrammi cioè immagini archetipiche sananti che appartengono al piano di vita del soggetto. Le immagini simbolo rappresentano un ponte che collega l’inconscio con il conscio ma anche una potente fonte di connessione con la saggezza che è nelle nostre cellule e che ci deriva dai nostri antenati.  Per questo la psicoterapia bionomico/autogena mette in moto un processo di autoguarigione i cui elementi sono insiti nel piano di vita del soggetto. Si può considerare la psicoterapia bionomico autogena una forma di autoanalisi guidata attraverso l’uso di tecniche autogene, quali il training autogeno di base ed il training autogeno superiore.

Mindfulness e Mindful Parenting

La parola mindfulness si può tradurre con “presenza mentale” e “consapevolezza”.

Una definizione di Mindfulness: è prestare attenzione nel momento presente, intenzionalmente, senza giudicare.

La presenza mentale sostiene l’attenzione, riduce lo stress e favorisce la capacità di rispondere in modo più adeguato alle situazioni. Le pratiche di meditazione di consapevolezza trovano radice negli insegnamenti della psicologia buddista e sono la strada con cui è possibile migliorare la presenza mentale. La consapevolezza di sè porta benefici al corpo, alla mente e allo spirito. Queste pratiche ci aprono all’accettazione non giudicante di sé, all’esplorazione della sofferenza e ad orientare la nostra vita verso il bene, verso l’essere bene per noi e per le persone che amiamo. Attraverso i percorsi di consapevolezza impariamo un modo diverso di stare con il disagio, impariamo a rispondere e non a reagire agli eventi stressanti, impariamo a non giudicare e ad essere compassionevoli e amorevoli con noi stessi e con gli altri.

La diffusione delle pratiche di consapevolezza si deve a Jon Kabat Zinn, professore di medicina presso l’University of Massachussetts e profondo conoscitore delle pratiche meditative. Negli Stati Uniti alla fine degli anni Settanta, grazie al suo lavoro pioneristico si comprese quanto lo stress prolungato, con la sua modalità di risposte automatiche, portava a malattie fisiche (ipertensione, disturbi del sonno, mal di testa, dolori alla schiena, tachicardia ecc.) e disturbi emotivi ( ansia, depressione, disturbi alimentari, difficoltà relazionali). Divenne chiaro che le pratiche di consapevolezza sono strumenti di cura per la persona e oggi vengono impiegate in ambito psicoterapeutico, educativo e in contesti lavorativi, favorendo un maggior benessere psico-fisico nelle persone e ai gruppi di lavoro.

 In Occidente e in Europa la diffusione delle pratiche di consapevolezza ha beneficiato dell’arrivo di monaci in fuga dalle persecuzioni che ricevevano nelle loro terre: Thich Naht Hanh, monaco vietnamita esiliato in Francia, ha fondato Plum Village, uno dei più importanti Centri Internazionali di Mindfulness.

In Inghilterra negli anni settanta Franklyn Sills e Maura Sills si incontrarono e fondarono il Karuna Institute di Devon (UK) dando origine alla Core Process Psychoterapy che ha avuto diffusione successivamente in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Sati Mudita di Milano e di altri professionisti che hanno intuito la bontà e potenzialità dei loro insegnamenti.

I benefici della Mindfulness su disturbi psichici e psichiatrici

Nel corso degli anni le ricerche hanno evidenziato come le pratiche di consapevolezza facilitino il trattamento dell’ansia, della depressione, dello stress, del dolore cronico e di vari disturbi psicosomatici. Sono stati riscontrati benefici anche nel trattamento dei disturbi borderline di personalità, del disturbo ossessivo-compulsivo, in caso di abuso di sostanze (tabagismo, alcolismo, sostanza psicoattive) o di dipendenza (da gioco d’azzardo, affettiva, da internet, da sesso).
Le pratiche di consapevolezza migliorano le capacità di essere stabili, gestire le emozioni e le sensazioni, riconoscere le risorse presenti in noi, vivere le relazioni, gestire l’ansia e lo stress.

Il Mindful Parenting è un programma ideato Susan Bögels che attraverso pratiche di consapevolezza aiuta i genitori a costruire una relazione consapevole con i propri figli, riduce le difficoltà e lo stress che il difficile compito di crescerli comporta.

Kum Nye

Il Kum Nye è un piacevole sistema curativo che libera dallo stress, trasforma gli elementi negativi, ci aiuta a essere più equilibrati e sani e accresce il nostro piacere di vivere. È una pratica antica che trova le sue radici nel lignaggio delle teorie e delle pratiche spirituali e mediche che collegano la medicina tibetana con quella indiana e quella cinese.
Il rilassamento Kum Nye con le sue tecniche e i suoi esercizi, sblocca e apre il nostro essere e il nostro cuore dandoci un senso di realizzazione e soddisfazione e ci porta ad avere un maggior apprezzamento di ogni aspetto della vita. Con questo metodo è possibile arricchire la propria esperienza e vivere più armoniosamente. Con il Kum Nye si integrano ed equilibrano l’approccio fisico e quello psicologico, si curano corpo e mente così da condurre le energie verso un funzionamento dolce e calmo. È stato portato in Europa da Tarthang Tulku. Questa pratica parte dal semplice stare seduti per poi svilupparsi attraverso molte possibilità in cui vengono effettuati degli esercizi che si dividono in tre livelli di esperienza. Quando si scelgono gli esercizi ci si lascia guidare dal proprio corpo e si cerca di essere gentili con esso. Con la pratica del Kum Nye si può sperimentare come durante il rilassamento “vero” non ci sia più un sé che fa esperienza ma si è l’esperienza. Questo genera l’equilibrio e l’integrazione tra corpo e mente.

Voce e suono

Il suono e la voce sono strumenti per la cura della persona. L´uso della voce in quanto suono si rivela un potente mezzo di espressione di sé che può essere integrato come risorsa all´interno di un percorso psicoterapeutico o di crescita personale. Il suono ha la facoltà di sbloccare vissuti emotivi  e di ripristinare il movimento energetico naturale dell´intero organismo. La nostra voce è la parte più autentica, ci può far contattare la nostra origine: rivela le nostre luci e le nostre ombre.Contiene qualsiasi memoria soppressa o dolorosa e ci indica il nostro cammino. La voce è un messaggero, non mente. Il suono prima di diventare tale è soltanto respiro. La sua vibrazione è capace di smuovere l’energia sottostante e di far riemergere la memoria di vissuti antichi e recenti. I suoni possono muovere l’energia e generare dei cambiamenti nella struttura molecolare. Possiamo usare la nostra voce per modificare uno stato d’animo, condizione, blocco o disagio. L’ascolto profondo della propria voce e della propria voce interiore è un canale per la consapevolezza di sé, per avere esperienza di un sentimento istintivo o una sensazione intuitiva di essere guidato da un’energia più grande. La voce interiore è uno stato dell’essere, di informazioni piene di intuizioni che sono connesse alla verità della nostra anima.

EMDR

Mariagrazia Bresciano è, inoltre, da anni socia dell’Associazione Italiana EMDR, è Practitioner ossia Esperta nell’utilizzo di questa pratica terapeutica.
L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un efficace trattamento utilizzato per la rielaborazione di esperienze traumatiche e può essere impiegato anche per il miglioramento delle performance.

Questa metodologia si avvale della stimolazione di movimenti oculari saccadici o di altre forme di stimolazione alternata destro-sinistra così da favorire la corretta comunicazione tra i due emisferi cerebrali e facilitare il naturale processo neurofisiologico dell’elaborazione delle informazioni nel nostro cervello.

L’EMDR, inizialmente utilizzato per il solo Disturbo Post-traumatico da stress, è oggi impiegato nell’ambito del trattamento anche di altri disturbi psicologici. Quando avviene un evento traumatico, talvolta, la carica emotiva dello stesso o le condizioni in cui avviene fanno sì che non vi sia una corretta elaborazione dell’esperienza, che resta congelata, come un frammento sensoriale nella memoria emotiva e del corpo. Questo “grumo” sensoriale (immagini, odori, suoni, sensazioni fisiche…) è racchiuso nelle reti neurali, non può essere integrato e continua a generare disturbi e a essere rivissuto, a ripresentarsi nei ricordi, negli incubi o condizionare lo stato emotivo in corrispondenza di situazioni che lo rievocano. I movimenti oculari ritmici stimolati congiuntamente alle immagini traumatiche, alle credenze negative ad esse associate e alle emozioni che emergono, permettono l’elaborazione dell’informazione rimasta congelata, che può trasformarsi ed essere integrata in un nuovo schema cognitivo ed emotivo positivo.

Questo strumento può essere anche efficacemente utilizzato per migliorare le competenze e l’efficacia della persona ed è efficace anche nelle prestazioni ad alto livello (viene impiegato con atleti professionisti e manager).

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